ilBlog - zibaldone tra cultura, politica e versi sparsi
martedì 2 gennaio 2024
Fermatevi
lunedì 10 luglio 2023
Addio Colin
Non ho saputo esimermi dal commentare quanto non sia degno di una testata giornalistica seria citare fantomatici bozzetti di Colin Chapman, riguardo una "familiare esclusiva", per giustificare l'oltraggio che la holding cinese Geely Holding Group (che ha acquistato il marchio nel 2017) sta facendo alla memoria di ciò che ha rappresentato il marchio Lotus nella storia dell'automobilismo. Si cerca forzatamente di tessere un filo con il passato Lotus, ma, in realtà, quel filo è stato maldestramente spezzato. Come me presuntuosamente credo la pensano in tanti, di certo i fortunati possessori di una Elise oppure di una Exige (per un brand ha ancora un valore il parere dei suoi storici clienti?).
venerdì 23 dicembre 2022
Matrimonio all'italiana
Il problema dell'Italia non è la destra, che ha divorato le menti e il cuore della maggioranza inerte del paese. La destra fa "la destra", attua meccanicamente ciò che ha in programma di fare (in modo militaresco), e ci riesce benissimo. Anche perché propagandare e mettere in pratica i disvalori di destra è molto più facile che seminare e fare fruttare i valori di sinistra: fare appello all'individualismo e alle insicurezze di una massa di individui è molto più semplice che far germogliare in essi il senso di comunità e la comprensione reciproci.
Il problema del nostro sventurato paese è, piuttosto, la sinistra, la sua colpevole sufficienza. Dalla morte di Berlinguer è iniziato il suo storico declino, come lo spegnersi di un faro della coscienza civile. Ma è dalla discesa in campo di Berlusconi del 1994 che la sinistra, invece di avere un sussulto, ha sventuratamente smarrito, e poi tradito, il senso della sua ragione d'essere: si è registrato un indietreggiamento graduale su tutti i fronti, una compromissione al ribasso che oggi è diventata corresponsabilità, complicità.
Un meccanismo perverso che Giorgio Gaber, nei suoi profetici monologhi, aveva ampiamente previsto: la dissoluzione in atto dell'individuo, dunque del popolo, quale pilastro della democrazia. Ciò che è più grottesco è che anche lui, scegliendo per moglie una donna forzista, avrà ceduto al compromesso, contrabbandando la parte più ideale di sé al demone affascinante della destra, sentenziando l'ineluttabilità e l'irreversibilità della degenerazione in corso.
sabato 5 marzo 2022
L'Europa ha un solo grande futuro, dietro di sé.
Stupiti, scopriamo in questi giorni che Putin è un pazzo sanguinario. Tutto giusto, quindi inutile ripetere ciò che è di dominio pubblico su di lui e la Russia. Ma, di quanto la NATO - cioè gli americani - sia corresponsabile di questa guerra annunciata, pochi, nelle testate occidentali, parlano, e quei pochi che lo fanno vengono additati di lesa maestà.
Gli USA provocano consapevolmente e sistematicamente la Russia dalla fine della seconda guerra mondiale, polarizzando il quadro internazionale e schiacciando l'Europa in una morsa, avvantaggiandosene politicamente ed economicamente. A confermarlo ci sono le parole dell'attuale Presidente degli Stati Uniti che, riguardo all'incauto allargamento ad est della Nato, disse nel 1997: "Io penso in primo luogo che l'ammissione a breve termine nella NATO degli Stati Baltici provocherebbe delle conseguenze negative nei rapporti NATO e Russia, tra USA e Russia. Se mai esistesse una circostanza capace di far propendere verso una reazione vigorosa e ostile la Russia, sarebbe proprio questo".
Per queste ragione gli Stati europei dovrebbero, con un colpo d'ala, sciogliere la santa alleanza con gli americani, uscire dalla NATO e federarsi - finalmente - negli Stati Uniti Europei, dichiarandosi neutrali. Il Patto Atlantico è un abbraccio mortale che avvantaggia solo gli Stati Uniti d'America, ergendoli a guida dell'Occidente. Ma questa autorevolezza sugli altri Stati è infondata, questo status non glielo ha accordato nessuno.
venerdì 2 novembre 2018
Bob Kennedy odiava il Drive In
domenica 7 ottobre 2018
Le dune di Sabaudia e Salvini
L’unico deficit assorbibile e sostenibile potenzialmente all’infinito da una paese è quello a favore della cultura e l’istruzione pubblica. Il peccato originale dei governi progressisti passati è stato di non aver fatto profonde riforme al riguardo quando sono state al governo. La finanza si governa dalle scuole, non dalle borse. Tale equivoco genera il sospetto e rompe il legame con le masse, favorendo la corruzione nel corpo morto dello stato.
martedì 25 aprile 2017
Il corto circuito all'italiana
domenica 10 aprile 2016
Il petrolio d'Italia
giovedì 28 maggio 2015
Il silenzio della Giovinezza
Ho sempre creduto che la Verità - se esiste - è un montagna: più si sale verso la vetta e minore è la terra sotto i piedi; l'aria diviene sempre più rarefatta, rendendo proibitiva la sopravvivenza, fino ad escludere del tutto la Vita così come la conosciamo. Per questo l'arte, nelle sue più "alte" espressioni, non ha grandi dialoghi o grandi partiture, ma grandi silenzi; come la Verità, al suo culmine, è un funambolico esercizio di equilibrio sul Niente.
lunedì 19 gennaio 2015
L'isola che non c'è
È la crisi più grave che stiamo vivendo, e di cui nessuno parla: abbiamo smesso di sognare. O, peggio, abbiamo ormai vergogna a dichiararci sognatori. Si dirà “i sogni sono un lusso di chi se li può permettere”. Ma quanti gran signori sono solo dei poveracci, e quanta povera gente dei gran signori. Le cose più preziose che abbiamo, l’amore, la passione, l’immaginazione, non si comprano. Ma a furia di sentir parlare di finanza ed economia, ce lo stiamo dimenticando; come se la qualità di vita si misurasse con gli indici di borsa. “Un vincitore è solo un sognatore che non ha ma smesso di sognare” diceva Mandela. Non si tratta di arrivare primi. Non è il traguardo che conta, ma la strada. E questo viaggio che chiamiamo vita è più lieve seguendo la scia alta dei sogni invece di strisciare. Sognare è una prerogativa dell'uomo, non un capriccio puerile. Se ci siamo evoluti e progrediti nei secoli è perché qualcuno, da qualche parte, non aveva mai smesso di credere al proprio sogno. “Ogni volta che un bimbo dice: 'Io non credo alle fate', c'è una fatina che, da qualche parte, cade a terra morta”, diceva Peter Pan. Pensiamoci quando giochiamo distrattamente e svogliatamente con i nostri figli o con i nostri nipoti. I bambini quando giocano fanno la cosa più importante che c’è nella vita, sognano. Quello è il momento più importante e sacro che c'è. Se noi, invece di insegnare continuamente ai bambini a diventare adulti imparassimo dai bambini l’incanto per la vita che abbiamo dimenticato, il mondo sarebbe un posto bellissimo... l’isola che non c’è.