mercoledì 22 giugno 2016

Lettera aperta a Renzi dopo la scoppola delle comunali

Hai perso, e ti brucia, molto. Tutti i fantasmi della tua adolescenza si sono ripresentati.
Io non ho bisogno di sentirti parlare per capire che sei un bluff, che fallirai. Cammini sempre impettito, con passo marziale. Basta guardarti. Sei troppo pieno di te per rendertene conto. E, inoltre, sei consigliato malissimo da chi gestisce la tua comunicazione. Puoi parlare di "democrazia" quanto ti pare, ma il corpo, il tono, l'atteggiamento, ti tradiscono.
Sei brutto, fattene una ragione. Capisco che le donne da ragazzo non ti filavano per niente (quelle strafighe intendo...): così nasce il culto della personalità, dalla frustrazione. Non a caso, una volta al governo, fai sedere al tuo fianco la Boschi e la Madia; il messaggio è: "Io sono figo, come Fonzie, e queste due me la danno se voglio". Ma non te la danno...
Incanterai i tuoi amichetti del liceo adesso, ma a me no. Non hai nulla da dimostrare, fidati. Se vuoi davvero capire la sconfitta alle comunali cercati un buon analista, non dei politologi. Hai avuto in eredità un patrimonio enorme diventando segretario del Partito Democratico, e lo stai mortificando e sperperando accecato da te stesso. Personalizzi tutto, perfino una cosa sacra come un referendum per cambiare la Costituzione. Bisogna essere proprio drogati di sé per accomunare il proprio nome, e il proprio destino, ad una riforma del genere. Non vali la Costituzione italiana, stammi a sentire.

                                                                                                 In fede
                                                                                   Uno che non ti voterà mai

ps fai la Leopolda allestendo la scenografia come il garage di Steve Jobs. Ma tu pensi davvero che la politica si venda come i telefonini? Questa è la considerazione che hai della cosa pubblica e, soprattutto, del tuo elettorato.





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