domenica 10 aprile 2016

Il petrolio d'Italia

"L'Italia è all'ultimo posto in Ue per percentuale di spesa pubblica destinata all'istruzione (7,9% nel 2014 a fronte del 10,2% medio Ue) e al penultimo posto (fa peggio solo la Grecia) per quella destinata alla cultura (1,4% a fronde del 2,1% medio Ue)." È quanto si legge in un articolo de «Il Sole 24 Ore» di fine marzo (il riferimento è a dati Eurostat del 2014). 
L'Italia al 32° posto per investimenti in Cultura in Europa è come se la Svizzera fosse al 32° posto per investimenti in orologi, la Germania al 32° posto per investimenti in wurstel e l'Olanda al 32° posto per investimenti in tulipani. Dopo il ventennio berlusconiano si pensava - e sperava - che qualcosa cambiasse, ma, al di là dei proclami, le percentuali di investimento statale in tal senso non si schiodano, se non di qualche decimale. Un grande "Piano nazionale per la Cultura e l'Ambiente" resta un'utopia anche a questo giro. E pensare che Renzi è stato sindaco di Firenze, dovrebbe saperlo che la fortuna del nostro paese è la sua cultura. Forse, proprio perché lo sa, non investe, così come fece il suo omologo a destra Berlusconi: la cultura è l'unica vera fonte di democrazia che esiste (tutti posso leggere Dante o ascoltare De André ed arricchirsi da tale esperienza), mentre la politica è piramidale, verticistica ed esclusiva. Rischiando di ripetersi, un popolo ignorante è un popolo disinformato, e un popolo disinformato è più facilmente influenzabile e "governabile". Comunque, machiavellico disegno o colpevole cecità, è desolante, in queste settimane, vedere il governo trafficare in petrolio e invitare esplicitamente i cittadini a non andare a votare al referendum del 17 aprile: il vero petrolio del mare della Basilicata non è di colore nero, ma è azzurro, ed è un petrolio inesauribile, che abbiamo solo noi. Tutelare e mettere a reddito la bellezza e la cultura d'Italia non è un esercizio di filantropia, ma un dovere della classe dirigente; il futuro del paese o il suo fallimento passa da qui, e non dalle rotte delle petroliere.

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