
Le
specie viventi per sopravvivere agli stravolgimenti della vita sulla Terra si
evolvono. L’Uomo stesso si è evoluto nel corso di migliaia di anni, fino a
diventare quello che è oggi. Per le ideologie è lo stesso, per sopravvivere
alla Storia si evolvono anch’esse, si chiama revisionismo. La Chiesa è un
esempio fulgido di questo meccanismo. Qualche anno fa, per bocca di Mons.
Ravasi, ha dovuto rinnegare millenni di creazionismo asserendo che «le teorie
evoluzioniste delle origini non sono incompatibili a priori con il messaggio
della Bibbia e della teologia». Fin quando la storiella delle Sacre Scritture
di Adamo ed Eva ha retto è stata sostenuta strenuamente (e gli eretici scomunicati
e perseguitati per qualche millennio), quando l'evidenza scientifica li ha
tristemente sconfessati sono scesi a patti con i piselli di Darwin. La teologia
è condannata a diventare sempre più un esercizio di equilibrismo patetico, meglio
abituarsi, e patetiche sono in questi giorni queste Eminenze rinchiuse nel
Sinodo nel tentativo di non essere spazzati via dalla Storia.
Dopo tre settimane di dibattito, i 270
padri sinodali hanno raggiunto una svolta che, siamo certi, avrà un
impatto enorme per la storia dell’umanità (per due voti risicati): i
divorziati risposati potranno fare la comunione. Ora che la storia del mondo è salva, va detto che, in realtà, sarà il prete a decidere volta per volta. In
pratica, i sommi teologi, con la lingua di fuoco dello Spirito Santo sulla
testa, e mondati dalla divina Misericordia, non sono riusciti a mettersi
d’accordo nemmeno su questo, ma hanno passato il “discernimento pastorale” ai
pretucoli di campagna. Tradotto, dal mercimonio delle indulgenze al mercimonio
delle ostie… se sei un divorziato una Comunione a settimana viene a costare un cero alla Madonna, una
lauta offerta durante la santa Messa e la carità per i poveri orfanelli una
volta al mese. E… i gay? No, quelli là no, davvero ci speravate? Solo perché il
capo della cricca ha un nome progressista che vende bene? Questo è già il
massimo del progressismo possibile in Vaticano. Nel documento finale del Sinodo
si legge: «Si riservi una specifica attenzione anche all’accompagnamento delle
famiglie in cui vivono persone con tendenza omosessuale». Allora, spieghiamo
due cose allo Spirito Santo: la prima, fondamentale, è che i gay e le lesbiche
non hanno “tendenze omosessuali”, ma “sono omosessuali”, come io non ho
“tendenze eterosessuali”, ma “sono eterosessuale”. Secondo, accompagnarli dove?
Al Gay Pride? Ah, allora si! Bisogna far presente ai porporati che ha bisogno
di un accompagnamento chi è in difficoltà, chi ha una menomazione, un disagio o
soffre di solitudine. Quindi diamo una notizia al Sinodo: i figli del Creatore usciti
con “tendenze omosessuali” sono felici e si godono la vita e deambulano
perfettamente da soli senza accompagnamento di nessuno. Ovviamente quella frase
della relazione è profondamente offensiva e lesiva della dignità degli
omosessuali, ma questa non è una notizia. Ma la perla teologica partorita dai
ministri del Signore è un’altra. Riguardo all’“assimilazione dei matrimoni” gay
si legge «non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie,
neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e
la famiglia». Invece il fondamento riguardo al fantomatico “disegno di Dio”
c’è, esiste, e ne hanno dato copia durante il Sinodo. Pure Dio è stato visto in
zona, c’è un salesiano che giura di averlo visto alla buvette. La verità è che alle orecchie delle persone dotate di buon
senso ‒ e per fortuna sono tante ‒ quella frase suona «non esiste fondamento
alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni
omosessuali e il disegno del Ciuccio che vola sul matrimonio e la famiglia».
L’unico fondamento che devono trovare queste Eminenze è quello dell’esistenza
di Dio, stampare prove e documenti e allegare una copia ai capi delle altre
religioni e una anche al CERN di Ginevra, lì si annoiano tanto, e qualche
risata ogni tanto gli fa bene.
Ah, giusto, i testi sacri, lì è scritto il
“disegno di Dio”… lo stesso libro dove il mare si apre, passa “il popolo
eletto” e mentre passa quel cattivo del faraone con le sue truppe si chiude? Beh, certo. Lo
stesso libro dove c’è uno che costruisce una barca enooooorme, poi arriva una
coppia di animali per ogni specie del mondo (un maschio e una femmina, i gay
no) e salgono tutti sulla barca (non ho mai capito i pesci come hanno fatto,
boh), poi il Signore fa venire un diluvio della Madonna (no, ho sbagliato, lei
ancora non c’era) e tutti gli altri muoiono. Beh, certo. Lo stesso libro dove è
il sole a ruotare in torno alla terra e non viceversa? Lo stesso libro… in
questa selva di panzane chi decide dove finisce il racconto e dove comincia “il
disegno di Dio”? No, perché, stando a quello che è scritto, Dio sa disegnare
parecchio male. Nel libro più venduto della storia, ad esempio, si prescrive la
lapidazione per chi bestemmia, l’omicidio per i fedifraghi e i figli
disubbidienti, la donna ha meno dignità degli animali di casa (leggere il
Vecchio Testamento per “credere”), Dio preso dalla collera stermina uomini, donne
e bambini senza pietà alcuna (nel Vecchio Testamento sembra più Attila… peccati
di gioventù, poi è rinsavito)… quello che si legge è un racconto o è un “disegno divino” da
prendere sul serio? I libri pulp e di fantascienza vendono sempre tantissimo,
si sa, ma si può dare ancora un briciolo di credibilità a una religione fondata
su un libro del genere? Che le altre religioni non siano messe meglio non è una
giustificazione, ovviamente. La verità è che tutta quella discussione di tre
settimane del Sinodo non sta né in Cielo e né in Terra.
Ma io capisco quegli uomini in sottana,
gli unici veri travestiti alla fine, altro che gli omosessuali. È difficile
stare al passo coi tempi avendo come manuale di sopravvivenza la Bibbia. In
essa c’è scritto esplicitamente che l’omosessualità è un abominio, punto. Dire
il contrario significherebbe rinnegare la propria dottrina, rinnegare se stessi.
Poveracci, non vorrei stare nelle loro tonache, sono sempre indietro su tutto,
su tutti i temi, come accaduto con l’evoluzionismo. Arriverà un giorno che, pur
di non scomparire per manifesta ciarlataneria, diranno che i testi sacri sono
stati tradotti male: che in realtà Dio è gay, che Adamo ed Eva erano due
cercopitechi e che, per colpa di un emanuense astigmatico, è stato trascritto
per sbaglio che il Sole gira intorno alla Terra. Le religioni sono tutte in
mala-fede. Il Papa progressista ha detto «i tempi cambiano e noi cristiani
dobbiamo cambiare continuamente», già. Aspettiamo con impazienza il Sinodo dal
titolo “Ma Dio esiste?”.
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