venerdì 7 ottobre 2016

La nuova religione, fatta di selfie e cavetti del cellulare

Qual è l'oppio dei popoli oggi? Qual è la religione del nuovo millennio? Una droga ti trascina in una condizione di irrealtà; è una mistificazione che lenisce ed eleva apparentemente il tuo reale stato/status. Un drogato non vive per drogarsi, si droga per vivere. La religione giunge a tale scopo attraverso l'aldilà. Oggi, nell'era della secolarizzazione, ciò è garantito dalla realtà "aumentata", virtuale, i social media. Come le religioni storiche anche questa ha i suoi Guru, i suoi riti. Le file fuori agli store per celebrare l'ultimo dispositivo è nient'altro che una processione di fedeli in adorazione. Alla base c'è sempre il bisogno di immortalità, di proiettare il Sé all'infinito. Il selfie denota compulsivamente questa esigenza. Il prezzo da pagare è sempre la propria anima. Tutto ciò perpetua un controllo sociale sulle masse devastante, un controllo storicamente garantito dalle religioni. Si vive estraniandosi dalla realtà, dietro uno schermo che ti fa sentire onnipotente. La nuova religione è, dunque, un improbabile apparire, il racconto ostentato  e perpetuo del proprio quotidiano salvato dall'oblio del nulla: questo sono «Io». Ma proprio tutto ciò ci rende identici a tutti gli altri. Facciamo gli stessi sogni, compriamo le stesse scarpe, abbiamo tutti il medesimo appuntamento, eterodiretti. Ed è tutto terribilmente rassicurante. Facciamo finta di crederci, questo è l'eterno mantra. La realtà è che è tutto finto.


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