sabato 24 agosto 2019

Capitano di fregatura


Prendete il paese ideale: disoccupazione al minimo, servizi sociali eccellenti, pensioni alte, delinquenza inesistente. Poi prendete un politico, spregiudicato ed irresponsabile, che soffia sulle paure e le insicurezze della gente. Ebbene, in quel paese ideale, alle elezioni tale politico prenderebbe una cospicua ed immotivata percentuale di voti. Una prova? Il piccolo comune di Cavargna: 214 anime del comasco al confine con la Svizzera, che alle scorse europee si è guadagnato il titolo del "paese più leghista d'Italia", tributando al Capitano un plebiscito di preferenze, arrivando alla percentuale bulgara dell’86,79%. La motivazione addotta dagli elettori del piccolo comune alpino ai cronisti accorsi per spiegare il fenomeno è stata l'invasione di migranti. A Cavargna immigrati non ce ne sono, e, plausibilmente, i vetusti cittadini comaschi non ne hanno mai visti alcuno nella loro cittadina. Eppure, la percezione di quei cittadini è quella di una emergenza in atto. The Beast, lo staff della comunicazione di Salvini, conosce perfettamente queste dinamiche e le frutta in maniera sistematica e sovversiva. La propaganda fa apparire anche orde di neri islamici in cima alle alpi. Si riesce addirittura a far passare per paladini dell'integrità politica un partito che gridava "Roma ladrona" mentre distraeva 49 milioni di sovvenzioni pubbliche (Salvini ancora non ha risposto riguardo alle equivoche relazioni con alcuni faccendieri russi). 
Cercare di interpretare la realtà per migliorarla è molto più difficile che servirsene per i propri interessi. Un politico cerca di fare la prima cosa, un professionista  della poltrona la seconda. In questo il Capitano non è differente dal Presidente pregiudicato Berlusconi, è il suo epigono nell'era dei social: così come Berlusconi si è servito delle sue televisioni e dei suoi giornali come megafono per montare la sua figura di paladino della patria, così Salvini si serve di internet e dei social network. Oggi chiunque ne abbia il talento e la spregiudicatezza può usare i social per creare consenso intorno a sé, in qualsiasi campo. Un grande fratello sempiterno e globale in cui ogni cretino può aspirare a diventare protagonista ed opinionista - magari ministro -, nostro malgrado. Infatti, il vero nemico di Salvini non è né la sinistra né i cinque stelle, ma il black out dei server... come per la Ferragni.

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